“Identità celate”

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21/03/2009 00:00:00

Atelier777 Contemporary Art è lieta di presentare, presso i propri spazi espositivi di Via Edmondo De Amicis ,n. 35 a Pescara, “Identità celate”, la mostra collettiva dei fotografi Andrea Buccella (Pescara), Anna Sonia Del Ciotto (Chieti), Simona Muzzeddu (Gallarate-Varese) e Roger Nicotera (Roma). 
La mostra, che sarà visitabile dal 21 marzo all’11 aprile p.v., vedrà, nella serata d’inaugurazione, la presenza degli artisti.
Chi di noi non è mai stato mai tentato, almeno una volta nella vita, dal desiderio di vestire panni diversi dai propri? Pensando (o sperando) di riuscire a dissimulare il proprio Io?
Magari, avvicinandoci a quel mondo misterioso e impalpabile di internet, che apre spesso le infinite vie della sperimentazione, e dove non sempre è necessario dichiararsi per quello che si è e per quelli che sono i propri convincimenti?
Un nickname fittizio e via, appropriandoci di identità nuove, di pura fantasia, per vivere sui fili di una vita parallela e uscire dalle banalità (o angosce) del quotidiano.
A volte un gioco semplice e divertito, trasgressivo, di liberazione, a volte un mezzo “necessario” per assolvere a un determinato ruolo sociale, ad una collocazione più consona nel “mondo della grande illusione”. 
E allora…“Giù la maschera signori!”.
Per una volta, tiriamo via le corazze che difendono quotidianamente le nostre fragilità, giù le ingombranti maschere dei perbenismi a tutti i costi, delle omologazioni, del falso IO.
Le ricerche affrontate da Andrea Buccella, Anna Sonia Del Ciotto, Simona Muzzeddu e Roger Nicotera, affermano l’esistenza di “identità multiple”, di “Identità celate”, di nuove articolazioni dell’Io, attingendo dal profondo delle emozioni più diverse: enfasi, gioia, paura, emarginazione, sentimento, passione. Immagini silenziose, ma al tempo stesso urlanti, per la forza e l’energia che emanano e per la capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico a più livelli sensoriali.
Messaggi diretti ed immediati, tali da disegnare spazi nuovi di libertà, sovrapponibili ai reali brani della vita vissuta, come in un labirinto di specchi, che amplifica, modifica e rifrange la stessa immagine, sempre la stessa, che si carica di sembianze inaspettate.

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