Perdita dei sensi? Con il Ganzfeld di James Turrel

Perdita dei sensi? Con il Ganzfeld di James Turrel

Di Simona Muzzeddu

Impressioni di un’artista|Ganzfeld|Villa Panza ( Varese)

 

Da non perdere assolutamente è l’installazione permanente di James Turrell a Villa Panza,  Ganzfeld.

Per quanto mi riguarda ritengo Turrell uno degli artisti più interessanti, rimarrei ore ed ore all’interno dei suoi Ganzfeld,  ma non so come ne uscirei…

James Turrell ha cominciato la sua carriera artistica in California nei primi anni ’60, come esponente di spicco di un gruppo di artisti che si occupava di luce e di paesaggio. Turell ha studiato psicologia percettiva al Pomona College sempre in quegli anni. Negli ultimi venti anni, le sue opere sono state esposte nei maggiori musei di tutto il mondo, inclusi ilGuggenheim Museum, il Whitney Museum of American Art di New York, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il San Francisco Museum of Modern Art in California. In Italia, alcune sue opere si trovano a Villa Panza, presso Biumo Superiore (Varese).

Turrell è affascinato da ciò che egli chiama thingness of light, liberamente traducibile in italiano come matericità o solidità della luce. Con questa espressione l’artista vuole dire  che la luce non è solo un modo per illuminare gli oggetti, ma è essa stessa un oggetto. Difatti, fin dall’inizio della sua carriera, Turrel, ha iniziato ad interessarsi al fenomeno chiamato Ganzfeld facendo riferimento agli studi che lo psicologo tedesco Wolfgang Metzger effettuò negli anni ’30. La parola tedesca ganzfeld in italiano sta per campo totale e indica la perdita totale della percezione della profondità. Ecco come Turrell descrive la sua ricerca artistica su tale fenomeno percettivo:

Il mio lavoro si concentra sullo spazio e sulla luce che vi dimora. Parlo del modo in cui si può confrontare quello spazio e completarlo. Si tratta di un modo di percepire, come quando si rimane senza parole guardando il fuoco ‘ .

Per capire cosa intende, entriamo direttamente all’interno di un Ganzfeld. Ma prima vi avviso che avrete sensazioni  molto forti! Tant’è vero che si entra in gruppi massimo di dieci persone alla volta, per non più di dieci minuti e per prima cosa va firmata una liberatoria con cui si dichiara di non avere problemi epilettici o psichici.

Ed eccoci all’improvviso avvolti da una fitta nebbia colorata oltre la quale  sembra che possa esserci solo l’infinito!

L’installazione, difatti, va proprio a toccare gli effetti percettivi della visione. L’artista vuole dimostrare come la luce, distribuita in maniera uniforme in uno spazio asettico, cambiando colore, sia in grado di manipolare la percezione della profondità della stanza e di creare fenomeni di deprivazione sensoriale, blackout visivi e  addirittura allucinazioni.

In pratica, ciò che è successo a me con una delle sequenze di luce intermittente che ‘sparava’ rapidissima flash di colore rosso. La sala  assumeva l’aspetto di un quadrato rosa al cui interno a me sembrava di vedere tante microscopiche croci bianche. Ho chiesto alla persona che si trovava in quel momento accanto a me se avesse avuto la mia stessa impressione ma la risposta è stata negativa. Entrambe però avevamo la sensazione di perdere completamente l’equilibrio e credo che se fosse rimasta quella sequenza, ci saremmo trovate a terra mano nella mano…

Insomma in questo spazio ci si può completamente immergere, perdere, e anche ritrovare. Proprio come ‘quando si rimane senza parole guardando il fuoco’.

 Un ulteriore gioco di colore avviene tra le pareti esterne e quelle interne della sala. Ad esempio, se all’interno della sala il  colore è viola,  sulla parete esterna  troverete il suo complementare (il verde) e così via…

Io amo profondamente queste opere perchè riescono a farmi dimenticare tutto ciò che c’è fuori. Mi congelano in quello spazio, in quella dimensione, mi fanno sentire altrove e mi faccio proprio avvolgere dal colore, ne percepisco l’essenza e l’energia che emana. Se siete curiosi di provare tutte queste splendide sensazioni allora il Ganzfeld di James Turrell è ciò che fa per voi!

 

Ringraziamo il FAI per averci concesso di pubblicare i suoi banner all’interno di questo articolo. 

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