Borderline

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2012

L’anno passato, ho vissuto molto a fianco di mio padre per aiutarlo nella sua sofferenza. Ho vissuto e condiviso ogni suo difficile momento standogli vicina e respirando anche il suo respiro. Durante la sua lunga degenza ho riflettuto spesso sul senso della malattia, e più in generale sul concetto stesso di malattia e della sua azione sulla natura umana. Accade spesso che con le malattie gravi la via di uscita, intesa come condizione estrema di “salvezza” o di “pace”, coincida con la degenerazione fisica e quindi con la morte del corpo. Questo stato di cose ha fatto maturare in me la sensazione che la malattia, nella sua essenza specifica, non sia altro che un vero e proprio blocco esistenziale. E la storia clinica di mio padre Silvano mi conferma tutto. La malattia era un freno alla “sua” vita che, paradossalmente, per tutti gli altri scorreva veloce senza soluzione di continuità… Ecco allora la ragione per cui nelle mie riproduzioni “la sedia bianca” assume l’idea di testimoniare “la purezza dell’anima”: il “bianco” inteso come valore simbolico in quanto “non colore”, pur essendo il risultato di più colori in movimento, e, contemporaneamente, del “malato” trattenuto in un  “limbo”,  in una attesa che tarda a realizzarsi o non si realizza affatto… in una condizione che porta la vita in una dimensione sospesa e quasi incerta, ad un livello diverso, sospeso, lontano da ogni umana percezione. Una esperienza pre-morte che staglia nella coscienza un dolore fitto e, nello stesso tempo, un distacco netto da tutto ciò che è superfluo, inutile. La rassicurante quotidianità dista anni luce dalla nostra coscienza. La vita sospesa, adagiata su qualcosa di inanimato, mentre altrove tutto è dinamismo, è ciò che “ferma” le sensazioni, “sospende” le speranze, “inibisce” le illusioni. Ecco, questa, in definitiva è l’essenza della “sedia bianca” colta come purezza provocata dalla malattia, è questa sedia che -al di là delle nostre intenzioni, trova ambienti differenti, motivazioni diverse nel tempo e contro il tempo- si eleva in contrapposizione tra ciò che è mutevole (la vita) e ciò che invece resta perennemente immobile (la morte). Nel mezzo il “limbo” della malattia.    

Testo critico Manuela Vela

This past year, I spent a lot of time by my father's side to help him in his suffering. Standing firm, I have lived and shared every one of his difficult moments, even breathing his breath. During his long hospital stay I often reflected on the meaning of illness and more in general on the very idea of disease and its effect on human nature. It often happens that with serious illnesses the way out, understood as extreme conditions of "salvation" or "peace," coincides with the physical deterioration and thus with the death of the body. This state of affairs has bred a sense in me that the disease, in itself, is nothing more than an actual existential barrier. And the medical history of my father Silvano confirmed everything. The disease formed a brake on "his" life that, paradoxically, for all the others rushed along seamlessly... Here follow the reasons why in my “white chair" reproductions the idea of witnessing "the purity of the soul" is taken: "white" is intended to symbolize "non-color", despite resulting from many moving colors, and, at the same time,  signifies the "sick" held in a "limbo", in a slowed down state waiting to happen or not at all... in a condition which makes life seem almost suspended and so uncertain, at a different plane, barred from human perception. A near-death experience rising above one’s knowing of a deep pain, and, at the same time, a radical departure from all that is superficial and needless. Our reassuring everyday life is light.

Critical text Manuela Vela

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Borderline

Coma Profondo

Coma Profondo

“COMA PROFONDO” 2011
Installazione Tomba dei Giganti.Ho scelto la Tomba dei Giganti per validi motivi in strettissima relazione con l’idea del progetto. L’entrata è formata da una grossa e alta lastra di pietra, la lastra ha un estensione verso l’alto che indica l’elevazione verso l’aldilà.Con questa stele così alta indica appunto il lanciare l’anima verso il cielo, il collegamento quindi con le loro Divinità Mentre in basso al centro è collocata una porticina che collegherebbe l’esterno con l’interno della tomba. Quest’ultima aveva il valore simbolico di unione tra il mondo dei vivi e l’oltretomba La falsa porta è il punto di contatto tra il mondo terreno e l'ultraterreno. Le 100 candeline simboleggiano le anime dei defunti, la liberazione quindi del dolore fisico che provoca la malattia, l’animo rimane eternamente giovane e si riappropria della sua facoltà.


Anossia cerebrale

Anossia cerebrale

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Trauma cranico

Trauma cranico

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Aneurisma cerebrale

Aneurisma cerebrale

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Alzheimer

Alzheimer

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