HangarBicocca: il concerto di Mikhail Rudy

HangarBicocca: il concerto di Mikhail Rudy

Ieri sera, 27 Gennaio 2015, sono andata alla Pirelli Hangar Biccocca per vedere il concerto di Mikhail Rudy dedicato alla mostra “Hypothesis” di Philippe Parreno a cura di Andrea Lissoni.
 
Sono partita da Gallarate presto, anche se l’ingresso era libero sapevo che i posti erano limitati, appena arrivati infatti mi metto in coda e li l’attesa sino alle otto. Poco per volta ci fanno entrare e ci avvisano che entreranno solo 200 persone e poi chiudono. Osservo la coda mi faccio più o meno un idea di quanti sono davanti e penso che forse c’è l’ho fatta, ma ancora non esulto….
Ecco che finalmente la fila si muove, sono riuscita ad entrare dentro.
Mi siedo e attendo il concerto intanto mi osservo bene in giro, guardo l’installazione di Parreno e poi il piano posto bene in centro.
Ecco che intravero un timido Mikhail Rudy, pianista di fama internazionale.

E come inizia a suonare le opere di Parreno iniaziano ad interagire con la musica. atmosfera veramente sugestiva ed emozionante. Questo concerto per pianoforte, infatti, è un inedito esperimento di attivazione della mostra “Hypothesis”,  frutto di una collaborazione tra Rudy e Parreno che è il culmine di un dialogo che dura ormai da alcuni anni. Il progetto "Hypothesis" è la prima mostra antologica in Italia ed è concepita come uno spazio in cui una serie di eventi si svolgono in successione tra loro, come se fossero organizzati seguendo una coreografia. La mostra presenta alcune delle maggiori opere dell’artista insieme a lavori più recenti, caratterizzati dal suono e dalla luce, tra cui le iconiche Marquees, realizzate tra il 2006 e il 2015. 

Per questa serata il programma del concerto, durante il quale il pubblico sarà libero di muoversi all’interno dello spazio, dura 80 minuti ed è costituito da una scelta di brani tratti in parte dai grandi compositori russi del Novecento di cui Mikhail Rudy è uno dei massimi interpreti.

Programma della serata:
 
Alexander Scriabin, Guirlandes et Flamme sombres op. 73; 5 Preludes op. 74; Vers la flamme op. 72
John Cage, In a Landscape
György Ligeti, Musica Ricercata n° 1 et 2
Arvo Pärt, Für Alina
György Kurtág, Perpetuum Mobile
Bach/Kurtag, Actus Tragicus (per due pianoforti)
Christoph Willibald Gluck, “Danza degli spiriti beati” dall’Orfeo ed Euridice
Richard Wagner, “Morte di Isotta” dal Tristano e Isotta
Olivier Messiaen, Vision de l’Amen (per due pianoforti)
Igor Stravinskij, brani da Petrushka
Morton Feldman, Palais de Mari (con il film Marylin)

Molto interessante il gioco delle ombre delle opere di parreno proiettate sul muro e come lo spazio cambiasse forma e sembianze. Le luci improvvise sono perciò quelle delle diciannove Marquees (realizzate tra il 2006 e il 2015) che formano Danny the Street, un lungo corridoio di strutture in plexiglass che, pendenti dal soffitto, illuminano a intermittenza mentre Another Day with Another Sun (2014), un riflettore disposto su un perno scorrevole al lato dello spazio, lo percorre interamente creando come delle maschere cinesi con le strutture centrali.

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