FAI presenta due Artisti a confronto in una mostra

FAI presenta due Artisti a confronto in una mostra

Di Simona Muzzeddu

Il 12 giugno a Villa Panza di Varese è stata inaugurata la mostra promossa dal FAI “ Natura Naturans   che vede esposte le opere di due artisti americani: il newyorchese Roxy Paine e la californiana Meg Webster. L’esposizione è a cura di Anna Bernardini, Direttrice di Villa e Collezione Panza e di Angela Vattese, Critica D’Arte. La mostra è composta da 28 opere, realizzate dagli artisti in un periodo di tempo che va dal 1985 al 2015. affrontano in maniera differente il tema della natura come ciclo continuo di crescita e di trasformazione.

La ricerca artistica di Roxy Paine sulla natura comprende anche il rapporto tra uomo e natura in una chiave quasi mai idilliaca. Le sue opere consistono in installazioni site specific, realizzate con materiali sintetici (lacche, resine e vernici usate nell’industria) che riproducono realisticamente “campi” di fiori, piante e funghi. La disposizione di questi elementi vegetali può avvenire in orizzontale ( sul pavimento ) o in verticale ( sulle pareti dello spazio espositivo).   

Ad esempio, nel caso dell’istallazione “ Amanita Virosa Wall, Paine riproduce sulla parete bianca della sala espositiva un campo verticale di funghi velenosissimi e mortali per l’uomo, molto rari: gli amanita virosa. I funghi sono realizzati in plastica termoindurente e colorati di bianco. L’artista ha voluto riprodurre le varie fasi dello sviluppo biologico di questi vegetali: dalla germinazione, alla maturazione fino alla caduta a terra. A vedere questo campo bianco di funghi sospesi sul muro ti rimane sospeso anche il fiato! Sembra di essere in una fiaba.  Se ti avvicini per osservare meglio i funghi, ti viene quasi voglia di dargli un morso per vedere cosa succede, proprio come Alice nel Paese delle Meraviglie. Meglio di no…

Nell’opera “Crop”, invece, l’artista ricrea sul pavimento della sala un campo di papaveri rossi da oppio.  E’ evidente  qui il richiamo alle proprietà psicolettiche di questi fiori e agli effetti che hanno sulla psiche umana.

Una delle opere più curiose è “ Dinners of the Dictators” , un lungo tavolo di legno protetto da una teca di vetro, apparecchiato per dodici persone.  Il cibo presente in ogni piatto è tutto liofilizzato e privo di colore. Chi saranno i commensali di questa tavola imbandita? No certo i dodici Apostoli ma dodici dittatori della storia. Possiamo infatti trovare il piatto di Napoleone, quello di Hitler,  di Mussolini, di Stalin e così via…

Meg Webster, invece, crea delle fantastiche sculture monumentali fatte di terra, sabbia, sale e acqua in onore dellaMadre Terra, sorgente inesauribile di vita.

All’esterno della Villa troviamo subito l’opera “Cone of Water”. Si tratta di un enorme cono di ferro con la punta rivolta verso il basso, vuoto e ricolmo d’acqua. L’artista vuole lasciare che i processi naturali compiano il loro corso sulla scultura. Infatti si potrebbe dire che l’opera sia “viva” ed interagisca con l’ambiente già dal fatto che all’interno del cono, l’acqua attiri a sé insetti e uccelli o che la pioggia faccia fuoriuscire l’acqua dalla scultura. Webster, dunque, ha una grande attenzione verso l’impatto ecologico, le sue opere non aggrediscono l’ambiente ma si integrano in esso.

All’interno della sala espositiva, i quadri dell’artista sono monocromi e addirittura sono stati creati con elementi naturali come il cioccolato, la cera d’api, la senape e l’argilla…

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