Simona Muzzeddu nasce nel 1976 a Gallarate dove vive e lavora ancora oggi.
E’ molto forte nell’artista anche il legame al territorio e alla tradizione sarda, in particolare alla zona della Gallura e a Aggius, il luogo d’origine della sua famiglia. Paesaggi e simboli del patrimonio culturale sardo appaiono, infatti, in molti dei suoi progetti artistici come ad esempio in uno dei suoi ultimi lavori, Borderline- linea di confine.
La sua formazione artistica inizia frequentando il Liceo Artistico “A. Frattini” di Varese e in seguito l’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano, dove si laurea in Pittura a pieni voti.
Si specializza, inoltre, nel settore della grafica conseguendo il diploma di Multimedia Art Director presso l’Acof di Busto Arsizio e svolge per due anni la funzione di “tutor” per il corso di Grafica d’Arte presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera, al fianco della Professoressa Luce Dhelove.
Dopo aver frequentato il corso di “Fotografia e still life” alla Mohole Lab di Milano, nasce in Simona Muzzeddu la passione per la Fotografia. Ha lavorato con diversi linguaggi dalla fotografia dove l’artista cattura l’immediatezza espressiva e allo stesso tempo mette in luce le relazioni tra l’uomo e l’ambiente. Sino ad arrivare attualmente ai new media, tecnologia avanzata, come i led programmabili con una chat studiata per l’opera facendo coinvolgere lo spettatore con l’opera stessa.
Il lavoro di Simona Muzzeddu si può intendere come una continua ricerca espressiva nei suoi lavori analizza l’Uomo e le sue relazioni psico-sociali. Si tratta considerando il tutto con una diversa prospettiva di rendere omaggio alla vita e, nello stesso tempo, di cogliere, senza traumi, gli aspetti che la mortificano o la rendono disumana o quasi inaccettabile. "Il mio modo di elaborare tutte le emozioni nei miei progetti è viscerale. Sembra quasi assurdo, ma a volte penso che più una persona abbia sofferto in passato e più abbia da raccontare con l’arte. È una specie di bioritmo dove dopo la grande caduta si ha una grande risalita e nella risalita creo. I miei lavori sono rivolti al sociale: dall’indagine sul degrado ambientale della serie “Dolls Orphan” a quella sulle malattie fisiche e psicologiche di “Borderline la linea di confine” e “Borderline psychotic activity”, e tutte le tematiche sono in strettissima relazione con la mia vita. Direi che creare per me è necessità. La consapevolezza è nella mia decisione di affrontare delle tematiche “scomode”, in una società sempre più futile. La memoria è necessità, necessità di accompagnare le persone a ricordare e riflettere su chi siamo e dove andiamo, su come ci comportiamo nei confronti del prossimo e della nostra madre terra. La persona è sia fonte di ispirazione sia obiettivo da raggiungere, da sensibilizzare e a cui lasciare un messaggio chiaro, su cui riflettere.”
Personale "Sarai il mio albero" da 4 al 30 Giugno presso la LM Gallery di Latina.
Simona Muzzeddu was born in 1976 in Gallarate where she lives and works. Even so, her connections with her origins in Sardinia are strong, as she often refers to such island in her works. Her artistic path begun at the Angelo Frattini Art school in Varese, followed by the Diploma with honors in Painting at the Academy of fine arts Brera in Milan. During the Academy years Simona developed a passion for Photography, as she followed the course in “photography and still life” at the Mohole lab in Milan.
He has used for years in his work the photograph because according to the artist's opinion, this finalizes better the expressive immediacy of the ways of being of the person and makes it possible to conceive of the existing under their sensitivity. In fact, photography, particularly for the author chosen perspective allows you to analyze the man and his psycho-social relations. It treatment is considering everything with a different perspective of paying tribute to the life and at the same time understand, without trauma, the aspects that humiliate or make inhuman or almost unacceptable. In Simona actually it is using different media in order to push towards new frontiers. In fact, in recent years, he has been dedicated to more complex works such as Led Communicatios which uses programmable LEDs and in a chat where the work becomes interactive with the viewer.